Guida completa all’installazione di VMware Workstation Pro su Ubuntu: passo dopo passo

La virtualizzazione è diventata un pilastro essenziale dell’ecosistema IT contemporaneo, consentendo l’esecuzione di più macchine virtuali con sistemi operativi diversi su un’unica macchina fisica. VMware Workstation Pro, in quanto soluzione hypervisor di Tipo 2 di punta, rappresenta una scelta strategica per gli utenti Linux che desiderano gestire in modo efficiente gli ambienti virtuali. Su Ubuntu, una delle principali distribuzioni Linux, l’installazione di questo strumento richiede un approccio metodico per garantire un’integrazione ottimale. Questa guida completa fornisce un tutorial IT dettagliato e accessibile, rivolto ad amministratori, sviluppatori e appassionati Linux, che li guida passo dopo passo attraverso la configurazione di VMware Workstation Pro, garantendo un supporto tecnico affidabile per la loro infrastruttura virtuale.

Nozioni di base essenziali per l’installazione di VMware Workstation Pro su Ubuntu

L’installazione corretta di VMware Workstation Pro su un sistema Linux, come Ubuntu, inizia con una chiara comprensione dei requisiti tecnici e hardware. Infatti, la virtualizzazione richiede un supporto hardware adeguato, incluse le tecnologie AMD-V o Intel VT-x, implementate all’interno del processore. Queste estensioni consentono la creazione di macchine virtuali stabili e ad alte prestazioni gestendo direttamente le istruzioni della CPU adattate alla virtualizzazione. Prima di iniziare l’installazione, è quindi fondamentale verificare se il processore supporta queste estensioni. In Ubuntu, questo può essere fatto tramite il comando

egrep -c ‘(vmx|svm)’ /proc/cpuinfo ; un risultato maggiore o uguale a 1 indica un supporto hardware compatibile per la virtualizzazione. Inoltre, la versione del sistema operativo Linux gioca un ruolo decisivo. La scelta di una versione LTS (Long Term Support) o di una versione stabile recente di Ubuntu, come Ubuntu 25.04 (Plucky Puffin), garantisce stabilità e disponibilità dei pacchetti necessari. L’utilizzo di una versione ufficiale con aggiornamenti di sicurezza consente inoltre una migliore compatibilità con i moduli del kernel che VMware dovrà integrare.

Anche la gestione dei diritti amministrativi è essenziale. L’installazione richiede privilegi di root per accedere alle risorse di sistema sensibili. Questo garantisce la possibilità di compilare e caricare i moduli del kernel essenziali per il corretto funzionamento di VMware Workstation Pro. A questo proposito, è consigliabile assicurarsi che l’utente disponga di privilegi sudo o di accesso diretto all’account root.

In seguito, il sistema deve essere preparato installando gli strumenti essenziali di compilazione GNU. Questi strumenti, in particolare, consentono la compilazione dei moduli del kernel Linux necessari per l’integrazione con VMware. Su Ubuntu, ciò si ottiene installando il metapacchetto build-essential, nonché pacchetti specifici relativi al compilatore GCC, come gcc-12 e libgcc-12-dev. La seguente riga di comando, eseguita con privilegi di root, esegue questa preparazione: sudo apt update && sudo apt upgrade -y && sudo apt install build-essential gcc-12 libgcc-12-dev -y

. Verificare il supporto hardware per la virtualizzazione (AMD-V, Intel VT-x).Utilizzare una versione recente e stabile di Ubuntu, preferibilmente LTS. Assicurarsi di disporre dei privilegi di root. Installare gli strumenti di compilazione essenziali (build-essential, gcc). Creare un account utente Broadcom per scaricare VMware Workstation Pro.Creare un account Broadcom (ora VMware) è un passaggio necessario, poiché consente di scaricare legalmente e liberamente VMware Workstation Pro per uso personale o professionale. Una volta effettuato l’accesso, il file di installazione corrispondente alla propria architettura Linux è disponibile direttamente dal sito web ufficiale VMware, garantendo la validità e la sicurezza della fonte di download. Questo lavoro preparatorio, sebbene spesso trascurato, è la chiave per un’installazione e un utilizzo senza intoppi di VMware Workstation Pro su Ubuntu. Il rigoroso rispetto di questi prerequisiti evita di dover affrontare complessi errori di sistema relativi alla compilazione dei moduli o alla gestione delle risorse del kernel.Procedura dettagliata per l’installazione di VMware Workstation Pro su Ubuntu

  • L’installazione di VMware Workstation Pro su Ubuntu prevede diversi passaggi ben definiti, che combinano l’uso del terminale e dell’interfaccia grafica. Questo metodo garantisce un’integrazione pulita e una configurazione adatta all’ambiente Linux. 1. Aggiornamento e preparazione del sistema
  • Prima di avviare qualsiasi installazione, è fondamentale aggiornare l’ambiente software per beneficiare delle patch più recenti e delle versioni stabili. Il seguente comando aggiorna la cache dei pacchetti ed esegue tutti gli aggiornamenti necessari:
  • sudo apt update && sudo apt upgrade -y
  • Quindi, l’installazione della suite di compilatori GNU, già menzionata, prepara il kernel Linux per la compilazione dei moduli VMware:
  • sudo apt install build-essential gcc-12 libgcc-12-dev -y

Questa preparazione garantisce che tutte le dipendenze necessarie siano risolte.

2. Download del VMware Workstation Pro Bundle

Per ottenere il file di installazione, è sufficiente collegarsi al sito web ufficiale di VMware tramite un browser. Dopo aver effettuato l’accesso con un account Broadcom, gli utenti possono scaricare l’ultima versione stabile compatibile con Linux. A partire dal 2025, la versione 17.6.4 rappresenta la versione più recente e potente, garantendo il miglior supporto per le funzionalità di virtualizzazione avanzate.

Questo file, in formato

.bundle

, è l’unico programma di installazione che riunisce tutte le risorse necessarie per integrare VMware in Ubuntu. 3. Assegnazione dei permessi e avvio dell’installazione

Dopo il download, è essenziale rendere il file eseguibile:

sudo chmod +x VMware-Workstation-Full-17.6.4-24832109.x86_64.bundle

Questo consente di avviare l’installazione tramite riga di comando:

sudo ./VMware-Workstation-Full-17.6.4-24832109.x86_64.bundle

Durante questa fase, il programma installa una versione parziale iniziale. Questa è una fase necessaria prima di passare all’interfaccia grafica.

4. Finalizzazione dell’installazione grafica

Una volta completata l’installazione preliminare, è possibile avviare VMware Workstation Pro dal menu Applicazioni di Ubuntu. A questo punto, il software compila, carica e installa i moduli del kernel necessari utilizzando la suite di compilatori precedentemente installata. Si aprirà quindi una finestra di dialogo per inserire la password di amministratore e importare i moduli necessari. Questo passaggio garantisce la piena integrazione con il sistema operativo ed evita qualsiasi incompatibilità in caso di futuri aggiornamenti del kernel. 5. Accettazione del contratto e modifiche finaliAll’utente viene quindi richiesto di accettare i termini del Contratto di licenza VMware. È inoltre possibile scegliere di verificare automaticamente la presenza di aggiornamenti all’avvio e di partecipare in forma anonima al Programma di miglioramento utente, garantendo un software sempre più potente.

Una volta convalidate queste opzioni, l’installazione viene completata e viene visualizzata l’interfaccia principale di VMware Workstation Pro, pronta per creare e gestire macchine virtuali su Ubuntu.

Aggiornamenti di sistema e dei pacchetti essenziali

Download ufficiale dall’account Broadcom/VMware

Autorizzazioni di esecuzione dei file bundle

Installazione iniziale tramite riga di comando

Completamento grafico con compilazione del modulo kernel

Accettazione dei termini e delle impostazioni post-installazione

Grazie a questa procedura rigorosa, si evitano errori di installazione, garantendo così la futura virtualizzazione delle macchine virtuali su Ubuntu. Il tutorial informatico fa parte di un approccio che facilita l’implementazione di progetti di virtualizzazione iniziali su Linux. Italiano: https://www.youtube.com/watch?v=RIP3M06HnMM

Primi passi e utilizzo di base di VMware Workstation Pro su Ubuntu

Dopo un’installazione corretta, iniziare a usare VMware Workstation Pro su Linux può essere intuitivo come su Windows, nonostante il diverso ambiente utente. La gestione delle macchine virtuali avviene tramite un’interfaccia grafica chiara e ordinata, che garantisce velocità ed efficienza.

Creazione di una macchina virtuale

Per iniziare, avviando VMware Workstation Pro si apre una dashboard che mostra le opzioni principali. Per creare una nuova macchina virtuale, è sufficiente fare clic su

  • “Crea una nuova macchina virtuale”
  • e seguire la procedura di installazione. Questa guida l’utente nella configurazione delle risorse della macchina virtuale:
  • Scelta del sistema operativo guest (Windows, Linux, BSD, ecc.)
  • Definizione della RAM allocata
  • Configurazione del numero di processori virtuali
  • Selezione del tipo di disco rigido virtuale (dinamico o fisso)

Configurazione dei dispositivi di rete

Questa introduzione è particolarmente adatta ai principianti che desiderano sperimentare più ambienti. Il link alla documentazione ufficiale VMware descrive dettagliatamente ogni passaggio, spiegando l’importanza di ciascuna impostazione.

Gestione e amministrazione delle macchine virtuali

VMware Workstation Pro offre funzionalità avanzate ma accessibili, come:

Backup istantaneo (snapshot) che consente di ripristinare uno stato precedente della VM.

Gestione dei dispositivi USB e connettività di rete sofisticata. Integrazione perfetta con VMware Tools, che migliora la fluidità tra host e guest. Clonazione di macchine virtuali per distribuire rapidamente ambienti identici.

  • Questo è particolarmente utile in contesti professionali o didattici in cui è richiesta la gestione di macchine virtuali su larga scala. Gli amministratori di sistemi Linux trarranno vantaggio da uno strumento potente e stabile per i loro flussi di lavoro quotidiani. https://www.youtube.com/watch?v=EzdnieKI8ZI
  • Per gli utenti che desiderano iniziare a usare Linux senza abbandonare il proprio ambiente Windows, ulteriori introduzioni spiegano l’uso della virtualizzazione tramite VMware, facilitando l’esplorazione dei sistemi open source pur mantenendo un punto d’appoggio sul proprio sistema operativo principale. Per saperne di più, consulta questa guida pratica completa:
  • Provare Linux senza Windows
  • .
  • Ottimizzazione e risoluzione dei problemi comuni durante l’utilizzo di VMware Workstation Pro su Ubuntu

Gli ambienti Linux a volte presentano sfide specifiche durante l’integrazione di applicazioni complesse come VMware Workstation Pro. Una buona conoscenza dei potenziali errori e delle relative soluzioni è quindi essenziale per garantire un supporto tecnico efficace.

Errori di installazione comuni e relative soluzioni

Uno degli errori più comuni è l’assenza o l’incompatibilità dei moduli del kernel. Se si verifica un errore durante l’installazione grafica relativo alla compilazione dei moduli VMware, si consiglia di:

  • Verificare che la versione del kernel Linux e la versione del compilatore GCC siano compatibili.
  • Assicurarsi che tutti i pacchetti necessari, incluso build-essential, siano installati e aggiornati.
  • Consultare i log di installazione presenti in /tmp/vmware-root/ per identificare con precisione il problema.
  • Riavviare il sistema dopo l’installazione dei moduli per assicurarsi che vengano caricati correttamente.

In caso di errore persistente, si consiglia inoltre di consultare forum specializzati Linux e VMware, che dispongono di una community attiva che offre soluzioni e suggerimenti personalizzati per configurazioni specifiche. Suggerimenti per migliorare le prestazioni delle macchine virtuali

Per garantire il corretto funzionamento delle macchine virtuali con VMware Workstation Pro su Ubuntu, è possibile applicare diverse best practice:

Assegnare risorse ragionevoli: né sovradimensionate né insufficienti, in base al carico previsto. InstallareVMware Tools

in ogni macchina virtuale per ottimizzare la gestione dell’hardware virtualizzato.

Abilitare i processori multi-thread se la macchina host lo consente.

Dai priorità a storage veloci, come un SSD, per le posizioni dei dischi virtuali.

Evitare un’elevata concorrenza di rete quando più VM utilizzano un’interfaccia condivisa.

  • Queste ottimizzazioni garantiscono un’esperienza utente simile a quella nativa, anche su macchine di modeste dimensioni.
  • Per un controllo avanzato della virtualizzazione su Linux, vale la pena considerare soluzioni aggiuntive, come Docker. Questo articolo approfondisce questo argomento in modo approfondito: Perché usare Docker?Compatibilità e alternative a VMware Workstation Pro per gli utenti Ubuntu
  • Sebbene VMware Workstation Pro sia una soluzione molto robusta, è importante valutare le proprie esigenze per scegliere l’hypervisor più adatto al proprio ambiente Linux. Esistono diverse alternative, ognuna con i propri vantaggi:
  • VirtualBox

: un noto hypervisor open source, completamente compatibile con Ubuntu, ideale per uso personale o didattico.

QEMU/KVM

: una soluzione open source integrata nel kernel Linux, che offre prestazioni elevate e una migliore integrazione del kernel.

  • GNOME Boxes
  • : un’interfaccia utente semplice per casi d’uso di base e una facile gestione delle macchine virtuali. Proxmox VE: un ambiente completo di virtualizzazione e gestione dei container, più adatto a infrastrutture professionali avanzate. VMware Workstation Pro, tuttavia, rimane il punto di riferimento quando si tratta di un prodotto commerciale con supporto tecnico dedicato e funzionalità avanzate come il supporto multi-monitor, il peer networking e gli snapshot complessi. La sua stabilità su Ubuntu e la semplicità della sua interfaccia grafica ne spiegano l’adozione da parte di ingegneri di sistema e amministratori. Per chi è alle prime armi con la virtualizzazione su Linux, è consigliabile iniziare con questi strumenti più semplici prima di investire in soluzioni complesse. Allo stesso tempo, imparare a manipolare i sistemi operativi e le loro interazioni facilita la gestione e la manutenzione delle infrastrutture virtuali, un argomento approfondito in questa guida completa:
  • Competenza nella virtualizzazione Linux e Windows
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